giovedì 15 gennaio 2009

Una bambina che voleva dipingere la pace

n guerra, in tutte le guerre del mondo, in quelle che ci sono state,
che ci sono e che, purtroppo, ci saranno, le vittime più innocenti e
strazianti sono sempre i bambini. Bambini uccisi, feriti, mutilati,
che perdono genitori, parenti, casa, scuola, sogni, speranza. A Gaza,
in Africa, in Asia ,in tutte le parti del mondo gli sguardi dei
bambini persi nell'incubo dlla guerra sono sempre gli stessi :
occhioni spalancati per l'orrore e la paura,occhi che hanno visto cose
che alla loro età non avrebbero mai dovuto nemmeno immaginare, sguardi
che ci perseguitano e ci fanno sentire impotenti,sguardi di bambini
che vorremmo stringere forte, consolare ,e non sappiamo come.
Una bambina israeliana di 12 anni, T.Sarek scrisse questa poesia,un
ingenuo e toccante appello alla pace. Sono passati anni e nulla è
cambiato, nessuno ha ascoltato, il rumore del mondo è troppo forte per
la flebile voce dei bambini: Ascoltiamola adesso, ascoltiamo le sue
parole leggere che nascondono le grida di dolore e disperazione di
tanti bambini, le loro lacrime, la loro paura, aiutiamoli a dipingere
la pace.
HO DIPINTO LA PACE
Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi,altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l'arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.
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