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giovedì 5 luglio 2012

Lo Yoga della risata

Sì, esiste anche lo yoga della risata, che è una cosa piuttosto seria e scusate il bisticcio di parole.

Lo Yoga della risata si basa sulla teoria secondo cui, il nostro subconscio non riesce a distinguere se una risata è reale o autoindotta.
Partendo da questo assunto il medico indiano Madan Kataria ha eleaborato la tecnica dello Hasayayoga, lo Yoga della risata, per l'appunto.
Ma di cosa si tratta?
In breve si accoppiano le tecniche di respirazione profonda, tipiche dello Yoga al riso.
Risate e respirazione all'unisono.
Una seduta di Hasayayoga prevede degli esercizi preparatori che hanno lo scopo di eliminare ogni tipo di imbarazzo tra i partecipanti e di instaurare un'atmosfera di gaiezza e di gioiosità infantile.

Dopo di che, non è difficile indurre a ridere e la contagiosità della risata completa l'effetto desiderato.

I benefici del ridere sono ormai accettati da gran parte dei medici e degli scienziati, per cui una tecnica che associa al ridere lo yoga non può che essere estremamente salutare.
Per chi volesse maggiori informazioni: www.yogadellarista.it


Ecco un video esplicativo:


lunedì 13 settembre 2010

Health.com:25 segnali e sintomi della sindrome di Alzheimer

Direttamente dal sito Health.com un interessante articolo sui principali segni premonitori della sindrome di Alzheimer, che sempre di più si sta diffondendo e non solo tra la popolazione anziana.
Malattia devastante l'Alzheimer, che purtroppo allo stato attuale della ricerca non ha cure.
Cercare di riconoscere alcuni dei sintomi possono però far adottare delle contromisure per cercare di ritardare l'insorgere della malattia.

Questo è il link dell'articolo.

sabato 16 gennaio 2010

Auto-massaggio Shiatsu

Una bella immagine in cui si può apprendere come effettuare un massaggio shiatsu da soli.
Insomma automassaggio per tutti.


fonte:http://www.pedagonet.com/other/Shiatsu%20self-massage.htm

giovedì 12 febbraio 2009

Ragazzi,ditelo ai professori, se masticate gomme in classe, non siete maleducati, state solo rafforzando la memoria

Quante volte ci hanno rimproverato di essere maleducati perchè
masticavamo gomme in classe, quante cicche abbiamo appiccicato
furtivamente sotto il banco se c'interrogavano. E quante volte ci ha
dato fastidio il ruminare di un vicino al cinema o in treno, quante
volte abbiamo imprecato per le gomme appiccicate alle suole delle
scarpe o sui vestiti.Eppure oggi al ricerca scientifica ci fa sapere
che l'abitudine di masticare chewing gum ha moltissimi effetti
benefici sul nostro organismo . Innanzitutto riduce notevolmente lo
stress e aumenta il livello di attenzione perchè la masticazione
riduce il livello di cortisolo nella saliva, inoltre aiuta l'igiene
orale con un'azione detergente e antiplacca ( quello che, in effetti,
ci dice la pubblicità ),ha un'azione anti otite grazie allo xilitolo
presente in molti di questi prodotti e riduce anche la necessità di
prendere antibiotici, riduce l'acidità di stomaco soprattutto in caso
di riflusso gastro-esofageo, fa bruciare calorie perchè fa aumentare
il metabolismo.Ma lo studio più stupefacente è quello che sostiene che
la gomma da masticare aiuta a migliorare la memoria a lungo termine e
addirittura produce un incremento del 35 % della capacità di
memorizzazione poichè la masticazione stimola la produzione di
insulina, la sostanza che attiva l'ippocampo cioè la struttura dove si
archiviano tutte le informazioni che memorizziamo.
Naturalmente bisogna preferire gomme senza zucchero per non assumere
troppe calorie e non bisogna neppure abusare di quelle contenenti
aspartme che possono avere effetti lassativi.Ma una buona masticata
ogni giorno toglie molti problemi di torno.

giovedì 25 dicembre 2008

Un sito da tenere sempre tra i preferiti:Psiche e Soma

Ricette per una vita migliore è il sottotitolo del sito Psiche e Soma del dott Aprile.Raramente sul web si trovano esempi di competenza, ma anche di varietà di temi che riguardano la salute in senso lato,in modo semplice e senza pretenziosità.
Si passa dai rimedi naturali, al mal di schiena, dal test per verificare se sei strassato, ad articoli denuncia, per finire alle nozioni di primo soccorso.
Ma credetemi è molto limitativo quanto sto scrivendo e descrivendo,perchè quello che potete trovare navigando tra le pagine di Psiche e Soma è sicuramente molto di più e incredibilmente interessante.

mercoledì 3 dicembre 2008

Alzheimer

Un malato di Alzheimer è come un bambino.
Un bambino di pochi mesi, che ride e che piange , che non sa dire cosa si sente.

Ma un bambino è la gioia di una casa, un malato di Alzheimer ne è la disperazione.
Quando dietro quello sguardo assente c’è tua madre, allora il dolore è senza fine.

Lei non ti riconosce, a volte si rifiuta di alzare lo sguardo.Tu cerchi di convincerla, ripeti in modo ossesivo il tuo nome cercando uno spiraglio di luce nel buio di quel cervello.
Ma è tutto inutile.

A volte ti vuoi convincere che una risposta abbia un senso, che forse un vago ricordo si sia fatto strada , ma in cuor tuo sai che non è così.
La cosa strana è che il legame verso quell’essere che si avvicina ormai più a un vegetale che ad un essere umano, si rafforza. Non ti stanchi di accarezzarla, di darle baci, spesso rifiutati.

L’unico scopo è quello di preservarla dal dolore fisico, sì perchè questa malattia maledetta ti fa perdere ogni facoltà, ma il dolore te lo fa sentire sempre anche quando sei arrivato alla fine.

E poi nessuno ti aiuta tutti ascoltano i tuoi discorsi, ma nessuno sembra capire veramente.
E’ difficile stare accanto a chi è malato, è impresa da eroi assistere un malato di Alzheimer.