n guerra, in tutte le guerre del mondo, in quelle che ci sono state,
che ci sono e che, purtroppo, ci saranno, le vittime più innocenti e
strazianti sono sempre i bambini. Bambini uccisi, feriti, mutilati,
che perdono genitori, parenti, casa, scuola, sogni, speranza. A Gaza,
in Africa, in Asia ,in tutte le parti del mondo gli sguardi dei
bambini persi nell'incubo dlla guerra sono sempre gli stessi :
occhioni spalancati per l'orrore e la paura,occhi che hanno visto cose
che alla loro età non avrebbero mai dovuto nemmeno immaginare, sguardi
che ci perseguitano e ci fanno sentire impotenti,sguardi di bambini
che vorremmo stringere forte, consolare ,e non sappiamo come.
Una bambina israeliana di 12 anni, T.Sarek scrisse questa poesia,un
ingenuo e toccante appello alla pace. Sono passati anni e nulla è
cambiato, nessuno ha ascoltato, il rumore del mondo è troppo forte per
la flebile voce dei bambini: Ascoltiamola adesso, ascoltiamo le sue
parole leggere che nascondono le grida di dolore e disperazione di
tanti bambini, le loro lacrime, la loro paura, aiutiamoli a dipingere
la pace.
HO DIPINTO LA PACE
Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi,altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l'arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.
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giovedì 15 gennaio 2009
domenica 28 dicembre 2008
Medio Oriente: la strage infinita
Un assurda guerra, un odio infinito,vittime innocenti che da 60 anni insaguinano la Palestina.Di fronte a tutto ciò il mondo eleva indignate proteste, ma non riesce a mettere la parola fine,in nessun modo.
Oggi Benedetto XVI, ha detto:
"Cari fratelli e sorelle, la Terrasanta, che nei giorni natalizi è al centro dei pensieri e degli affetti dei fedeli di ogni parte del mondo, è nuovamente sconvolta da uno scoppio di inaudita violenza. Sono profondamente addolorato per i morti, i feriti, i danni materiali, le sofferenze e le lacrime delle popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e di rappresaglie. La patria terrena di Gesù non può continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue, che si ripete senza fine! Imploro la fine di quella violenza, che è da condannare in ogni sua manifestazione, e il ripristino della tregua nella striscia di Gaza; chiedo un sussulto di umanità e di saggezza in tutti quelli che hanno responsabilità nella situazione, domando alla comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi – come dicevo due giorni fa nel messaggio Urbi et Orbi – alla logica perversa dello scontro e della violenza, ma a privilegiare invece la via del dialogo e del negoziato. Affidiamo a Gesù, Principe della Pace, la nostra fervida preghiera per queste intenzioni e a Lui, a Maria e Giuseppe, diciamo: "O famiglia di Nazareth, esperta del soffrire, dona al mondo la pace". Donala oggi soprattutto alla Terrasanta!"
Uniamoci a questo grido, smuoviamo le coscienze, facciamo in modo che i nostri governanti e quelli di tutto il mondo facciano cessare questa strage.
Oggi Benedetto XVI, ha detto:
"Cari fratelli e sorelle, la Terrasanta, che nei giorni natalizi è al centro dei pensieri e degli affetti dei fedeli di ogni parte del mondo, è nuovamente sconvolta da uno scoppio di inaudita violenza. Sono profondamente addolorato per i morti, i feriti, i danni materiali, le sofferenze e le lacrime delle popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e di rappresaglie. La patria terrena di Gesù non può continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue, che si ripete senza fine! Imploro la fine di quella violenza, che è da condannare in ogni sua manifestazione, e il ripristino della tregua nella striscia di Gaza; chiedo un sussulto di umanità e di saggezza in tutti quelli che hanno responsabilità nella situazione, domando alla comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi – come dicevo due giorni fa nel messaggio Urbi et Orbi – alla logica perversa dello scontro e della violenza, ma a privilegiare invece la via del dialogo e del negoziato. Affidiamo a Gesù, Principe della Pace, la nostra fervida preghiera per queste intenzioni e a Lui, a Maria e Giuseppe, diciamo: "O famiglia di Nazareth, esperta del soffrire, dona al mondo la pace". Donala oggi soprattutto alla Terrasanta!"
Uniamoci a questo grido, smuoviamo le coscienze, facciamo in modo che i nostri governanti e quelli di tutto il mondo facciano cessare questa strage.
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