mercoledì 21 settembre 2011
La 18° giornata mondiale Alzheimer: per non dimenticare chi ha dimenticato tutto
Solo chi in famiglia ha oppure ha avuto un malato di Alzheimer può comprendere appieno di cosa si tratti.
Una malattia devastante, che annichilisce chi ne è affetto rendendolo di fatto un vegetale.
No, non un vegetale , ma un neonato.
Immaginate una persona anziana con i bisogni di un bambino di pochi mesi.
Una persona che piange, ma che non sa dirvi cosa l'affligge, una persona che vi guarda, con occhi profondi, ma assenti che dovete imboccare e aiutare per tutti i suoi bisogni più elementari.
Una malattia che, selettivamente distrugge parti del cervello, devastandolo, annullando i ricordi, le parole, ma lasciando tutto quanto c'è di fisico, dolore compreso.
Uno strazio per i malati e per i familiari.
Chiaramente nessun aiuto o poco da parte dello Stato per l'assistenza.
Assistenza che prevede tanta pazienza e tanto amore.
Non dimentichiamo chi ha dimenticato tutto.
Per maggiori informazioni sull'Alzheimer: A.I.M.A
lunedì 13 settembre 2010
Health.com:25 segnali e sintomi della sindrome di Alzheimer
Malattia devastante l'Alzheimer, che purtroppo allo stato attuale della ricerca non ha cure.
Cercare di riconoscere alcuni dei sintomi possono però far adottare delle contromisure per cercare di ritardare l'insorgere della malattia.
Questo è il link dell'articolo.
mercoledì 3 dicembre 2008
Alzheimer
Un bambino di pochi mesi, che ride e che piange , che non sa dire cosa si sente.
Ma un bambino è la gioia di una casa, un malato di Alzheimer ne è la disperazione.
Quando dietro quello sguardo assente c’è tua madre, allora il dolore è senza fine.
Lei non ti riconosce, a volte si rifiuta di alzare lo sguardo.Tu cerchi di convincerla, ripeti in modo ossesivo il tuo nome cercando uno spiraglio di luce nel buio di quel cervello.
Ma è tutto inutile.
A volte ti vuoi convincere che una risposta abbia un senso, che forse un vago ricordo si sia fatto strada , ma in cuor tuo sai che non è così.
La cosa strana è che il legame verso quell’essere che si avvicina ormai più a un vegetale che ad un essere umano, si rafforza. Non ti stanchi di accarezzarla, di darle baci, spesso rifiutati.
L’unico scopo è quello di preservarla dal dolore fisico, sì perchè questa malattia maledetta ti fa perdere ogni facoltà, ma il dolore te lo fa sentire sempre anche quando sei arrivato alla fine.
E poi nessuno ti aiuta tutti ascoltano i tuoi discorsi, ma nessuno sembra capire veramente.
E’ difficile stare accanto a chi è malato, è impresa da eroi assistere un malato di Alzheimer.
lunedì 13 ottobre 2008
Alzheimer: il morbo dei morti viventi
Parlo ancora dell’Alzheimer, questa terribile malattia, un pò per sfogo un pò per farla conoscere a quei pochissimi che mi leggono.
All’inizio sembra che tutto sia quasi normale, noti qualche dimenticanza in più, oppure senti ripetere da chi ti sta vicino sempre la stessa cosa incessantemente.Non ti preoccupi più di tanto, pensi che in fondo un pò di memoria sia naturale perderla.Poi le cose peggiorano, noti che anche le cose più elementari diventano difficili, diventa un’impresa adoperare il telefono o fare un caffè.La cosa terribile è che non c’è niente da fare;non si torna indietro.
Cominci allora a preoccuparti e cominciamo i consulti dai medici. Scopri che è difficile diagnosticare l’Alzheimer. Ti spiegano che la certezza ti potrà venire solo dopo la morte analizzando il cervello. E allora?
Allora il malato viene sottoposto a dei test, domande semplici e banali per verificare in maniera indiretta la presenza della malattia.Alla fine il responso.
Da quel momento impari che non esistono medicine, che non si guarisce.
La malattia non si ferma, i ricordi diventano sempre più sfocati, il malato non riconosce più dove abita, non ricorda il nome dei suoi cari, comincia a rispondere senza senso.
Poi non ti riconosce più, parla con la tv.Comincia a divorare qualsiasi cosa capiti a tiro commestibile o non.
Gli occhi comiciano a perdere quel barlume di vita.
Alla fine ti ritrovi con una persona che in fondo è come un bambino di pochi mesi, che non ti sa dire perchè piange, a cui devi cambiare i pannolini e che la notte non dorme.
E’ difficile resistere accanto a persone con l’Alzheimer, la stanchezza sembra non toccare il malato, ma deprime chi lo assiste.Nessuno ti aiuta, anche meritorie associazioni, possono poco.
Credo che solo chi ha avuto un’esperienza simile possa capire cosa dico.La realtà è veramente molto più brutta di qualsiasi racconto.
giovedì 12 luglio 2007
Alzheimer la malattia che ti rende un fantasma
I malati di Alzheimer scompaiono dalla vita dei loro cari e dal mondo
Non riconoscono i propri cari.
Non dormono mai.
Divorano tutto quello che trovano.
Camminano, camminano, camminano.
Gli occhi a volte sembrano spenti a volte, invece sembrano quelli vivi di una volta.
Non vogliono vedere nessuno.
Nessuno deve toccare le loro cose.
Sono i malati di Alzheimer.
