lunedì 27 dicembre 2021

Il metodo Napoleone

Come riuscire nella vita copiando lo stile e le abitudini di Napoleone Bonaparte

Napoleone


Napoleone Bonaparte richiama alla memoria il grande condottiero, l'ode il 5 maggio di Alessandro Manzoni o la grande battaglia di Waterloo.

Napoleone, però rappresenta molto di più. Bonaparte è l'icona dell'uomo di successo, di colui che partendo dal basso è riuscito ad arrivare a sedere allo stesso tavolo di re ed Imperatori.

Qual era il metodo Napoleone? Come è riuscito ad essere l'uomo più potente d'Europa e a perpretare nei secoli il suo nome?

Eppure Napoleone non ebbe il terreno spianato, anzi le sue condizioni iniziali erano di assoluto sfavore.

Analliziamo insieme il "Metodo Napoleone":

Cominciamo con un pò di storia.

Nascita

Carlo Bonaparte
Carlo Bonaparte


Bonaparte nasce in una Corsica dilaniata da una guerra di indipendenza.  I fieri Corsi capeggiati dal patriota Pasquale Paoli combattevano per la loro liberta,  prima contro la Repubblica di Genova essendo la Corsica un suo territorio, poi contro la Francia a cui Genova aveva ceduto la Corsica dopo aver constatato l'impossibilità di difenderla.

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Il ben più numeroso e attrezzato esercito francese sconfisse i rivoltosi e la Francia divenne padrone dell'isola. Tutto questo avvenne proprio nell'anno di nascita di Napoleone il 1769.

I Bonaparte famiglia di piccola nobiltà, avevano appoggiato Paoli, ma ben presto passarono sotto le fila dei Francesi. Grazie all'amicizia di Carlo Bonaparte, padre di Napoleone, con il Governatore dell'isola il Conte Marbeuf, a Napoleone e al fratello maggiore Giuseppe fu concesso di studiare in Francia a spese del regno.

Napoleone ha quasi dieci anni, non conosce il Francese e viene spedito in Francia in un'accademia militare a Brienne, piena di figli di nobili, ricchi e snob.

Un'altra situazione di svantaggio

Napoleone viene quasi bullizzato, preso in giro per il suo accento e per il suo strano nome che viene storpiato dai compagni. La reazione del futuro Imperatore è quella di rinchiudersi in se stesso. E' in quegli anni che egli forgia il suo carattere. La rabbia accumulata la trasforma in energia.

Legge come un forsennato, apprende, ma in maniera selettiva. Studia la storia e la matematica e mette da parte il latino.

Si diploma e poi va alla scuola militare di Parigi dove esce sottotenente.

La rivoluzione francese cambia gli scenari


Paoli torna in Corsica e Napoleone lo accompagna prendendo delle licenze. I due non si prendono e quando Napoleone decide di stare dalla parte della Francia è costretto a fuggire prima che venga raggiunto dall'ira vendicativa dei seguaci di Paoli.

Il periodo più duro

Napoleone e la sua famiglia sono senza soldi a Marsiglia. Bonaparte sente la responsabilità di dover sostenere la i suoi cari essendo il padre, morto qualche anno prima per un cancro allo stomaco.
Pensa a un matrimonio di interesse o agli affari.
Il destino gli propone di mettersi in mostra all'assedio di Tolone. Il suo genio finalmenete può esplicarsi. Riesce a scacciare gli Inglesi dal porto e diventa generale a 24 anni.

Il destino di un grande uomo

Napoleone il grande


Da quel momento Napoleone sente di essere un predestinato e tutte le sue azioni sono volte a trarre conferma di questa sua premonizione.
La sua immaginazione progetta imprese simili a  quelle che ha letto nei libri di storia del passato, non mette alcun limite ai suoi sogni e agisce di conseguenza. Questa sua razionale follia lo porta a diventare comandante in capo dell'Armata d'Italia, a capo di una incredibile spedizione in Egitto, protagonista di un colpo di Stato che lo portò al potere dove rimase per altri 15 anni con u immenso potere.

Facciamo un riassunto schematico

Posizione di partenza

  • Nascita in una piccola isola
  • Condizioni ambientali ostili perché in corso una guerra prima e un'occupazione straniera poi

Gli sviluppi successivi

  • Allontanamento dalla Corsica a 9 anni
  • Scuola composta di nobili snob
  • Poca padronanza del Francese
  • Prematura morte del padre
  • Costretto a scappare dalla Corsica insieme alla famiglia
  • Povertà e responsabilità del sostegno alla famiglia
Possiamo ben arguire che Napoleone nella corsa della vita partiva dalle retrovie e con mezzi limitati.

Le doti di Napoleone

Napoleone sviluppò delle doti personali che gli cnsentirono di arrivare al successo.

  1. Capacità di concentrazione
  2. Una sorprendente memoria
  3. Ambizione illimitata
  4. Immaginazione fervida e priva di limiti
  5. Coscienza di essere un predestinato
  6. Enorme capacità di lavoro
  7. Autodisciplina ferrea
  8. Valori a cui non derogava mai
  9. Assiduo lettore
  10. Doti innate di leadership

1. La capacità di concentrazione


Fin dall'adolescenza Napoleone era capace di isolarsi dal mondo per leggere o pensare. La su capacità di concentrazione era totale e se qualcuno osava disturbarlo diventava anche irascibile. Tale dote gli permetteva di sceverare appieno i problemi e le situazioni.

2. Una sorprendente memoria


Napoleone aveva una memoria eccezionale. A distanza di anni ricordava fatti persone e circostanze avvenute anni prima. Nel 1814 ricordava di cannoni presenti in alcune fortificazioni che aveva visto di sfuggita durante qualche fugace visita.
Famoso l'episodio avvenuto a Erfurt che potete leggere qui in cui diede dimostrazione della sua prodigiosa memoria.

3. Ambizione illimitata


Napoleone era ambizioso. Egli non si poneva limiti. Una delle sue frasi ci può spiegare meglio il personaggio Bonaparte.

La mia amante è il potere

e ancora 

per quanto si possa dire che il potere è giunto spontaneamente a me, io posso affermare che mi è costato pene, dolore ed espedienti.

4: Immaginazione fervida

Un'altra delle frasi di Napoleone più citate è:

L'immaginazione governa il mondo 

Napoleone aveva un'immaginazione fervida che lo portava avivere in anticipo gli avvenimenti della sua vita in modo che quando essi arrivavano era preparato e consapevole di quello che poteva accadere.

5. Coscienza di essere un predestinato


Quando durante la prima campagna d'Italia più volte sfuggì al fuoco nemico e le sue vittorie cominciarono a susseguirsi, Napoleone ebbe chiara la percezione di essere guidato da una buona stella.
Tale convicimento fu in parte anche la sua debolezza perché non gli diede modo di scorgere i primi segnali dell'indebolimento del suo Impero.

6. Enorme capacità di lavoro


Napoleone soleva dire:
Il lavoro è il mio elemento, sono nato per il lavoro, sono adatto al lavoro. So quando le mie gambe si rifiutano di servirmi, conosco i limiti della mia capacità visiva. I limiti della mia capacità di lavoro non li conosco.

E in effetti Napoleone non conosceva limiti alla sua capacità di essere impegnato. Le sue giornate erano infinite, tanto che spesso dimenticava di mangiare o lo faceva in fretta e furia. Egli era capace di passare da questioni di Governo, a problemi militari o faccende più futili o a quelle familiari con assoluta naturalezza. Più volte Bonaparte doveva svegliare i suoi collaboratori che esausti si addormentavano.

7. Ferrea autodisciplina

Napoleone non indulgeva a niente altro che ai suoi compiti. Non era un bevitore, assaggiava di rado un vino della Borgogna, lo Chambertin e qualche volta del cognac che usava di più come colluttorio. Napoleone poi osservava una rigida routine personale che prevedeva bagni caldissimi e aspersione del corpo con acqua di colonia. Bonaparte non si abbandonava ad alcun piacere. Le sue amanti erano passatempi fugaci e frettolosi, a tavola era parco e non si concedeva nessuna vacanza.

8. Valori morali

Napoleone non era indulgente con se stesso. Apprezzava la lealtà e l'onestà e per tale motivo premiò tante persone non di talento, ma di solida morale conme il Maresciallo Lefebvre. Egli stesso si arricchì molt meno di molti dei suoi Marescialli.

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9. Assiduo lettore

Già dall'adolescenza Napoleone era un lettore vorace. Le sue letture preferite quelle di storia e i classici. In ogni suo palazzo c'era una fornitissima biblioteca e anche nelle sue carrozze non mancavano i libri custoditi in una biblioteca portatile. A Sant'Elena una delle sue sofferenze maggiori fu non poter avere a disposizione la quantità di libri che avrebbe desiderato.

10. Le doti di leader

Anche fisicamente Napoleone non aveva un aspetto tale da incutere timore, ma tutti coloro che incontrava avevano l'impressione di essere venuti a contatto con un essere geniale e superiore. Giovanissimo si impose in Italia a generali ben più esperti ed anziani. I suoi soldati erano prnti a morire senza esitazione per l'Imperatore che non abbandonarono mai.

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