domenica 5 dicembre 2021

Una vita passata a prendere treni in ritrado

 La mia lotta quotidiana con i treni

La fenomenologia della frequentazione dei treni regionali della Campania

All'nizio furono i regionali. La tratta brevissima, solo 14 chilometri, quella va da Frattamaggiore a Napoli.

freedom

Erano gli anni dell'università e per fortuna il liceo lo avevo passato indenne in quel di Frattamaggiore frequentando il classico "Francesco Durante" orgoglio della cittadina una volta patria dei produttori di canapa.

Al mattino i problemi erano pochi, perché i treni erano tutti in ritardo, per cui se dovevi prendere quello delle 7:00, in realtà viaggiavi su quello delle 6:30 in ritardo.

Orari differiti o genialata delle Ferrovie dello Stato? ( ancora non era Trenitalia).
Chi può dirlo, fatto sta che in meno di dieci minuti il treno arrivava. I convogli erano datati circa 30 anni prima ed erano sempre sottodimensionati come numero di carrozze. 


L'equazione delle Ferrovie

Per una strana e sconosciuta legge fenomenologica delle Ferrovie, se si aspettavano mille passeggeri i treni ne potevano contenere 700. Mi ero convinto che non potesse essere messa in discusssione l'intelligenza dei dirigenti delle Ferrovie perché in quel caso dovevo rivedere al ribasso le mie opinioni sugli esseri umani, ma che esistesse davvero una sorta di equazione magica che portava i ferrovieri a voler stipare i passeggeri nei loro treni.
Magari ci scommettevano pure! Immaginavo questi arcani personaggi a scommettere su quanti passeggeri fossero riusciti a infilare in un treno. 

La fisica delle Ferrovie

Galleggiamento

La sensazione che più ricordo è il galleggiamento. Sì perché i treni erano così affollati che non eri in piedi, ma stretto e sollevato dagli altri passeggeri. Spesso avevo la sensazione di non toccare con i piedi per terra, ma di essere sospeso.

Soffocamento

Stretto, pigiato, schiacciato. Frattamaggiore è la penultima fermata prima di Napoli e già eri compresso come una sardina, ma l'incubo arrivava alla stazione successiva: Casoria- Afragola.

Si tratta di due enormi agglomerati urbani, mal serviti dal trasporto su gomma, per cui alla stazione si addensavano centinaia di passeggeri con l'incubo di non riuscire  a salire sul convoglio ferroviario.

A Casoria il panico ti prendeva sul serio. Cominciava una lotta fra disperati. Noi sul treno che facevamo resistenza affinché non salisse altra gente, quelli a terra disposti a tutto pur di salire.

 A un certo punto sentivi gracchiare l'altoparlante. "non vi affollate, altro treno in arrivo sul binario 3".

L'annuncio aveva quasi sempre l'effetto opposto, la forza dei passeggeri a terra si centuplicava, fino a quando, contro ogni legge della fisica quasi tutti facevano il loro ingresso sul treno.

A quel punto mancavano dieci, dodici minuti per Napoli, ma il tempo e lo spazio assumevano contorni inesplorati dalla fisica. 

Temperatura e pressione

Hakuna matata


La temperatura saliva alle stelle e Ferrovie dello Stato aguzzino degno dei migliori serial killer era specializzata ad aumentare la temperatura d'inverno e non accendere i condizionatori d'estate.

Anche col freddo, sudavi perchè eri attrezzato per l'esterno con sciarpe, cappelli, giubbini pesanti ed eri lì con almeno 30 gradi di temperatura.

Le leggi della fisica le potevi studiare tutte perchè l'altro elemento era la pressione. Schiacciato, sentivi il fiato diventare sempre più corto, odiavi poi gli zainetti degli studenti che aumentavano il oro volume e diventavano armi contundenti e di ditruzione di massa.

L'agognato e sognato arrivo. In pochi secondi quella fiumana di persone si riversava sulla banchina della stazione di Napoli, letteralmente vomitata dal treno come nell'Esorcista. Sembrava quasi che il treno assumesse sembianze umane e spingesse fuori dal suo stomaco gli indesiderati ospiti.

Effetti psichedelici

La fenomenologia fisica riprendeva. Passavi dalle altissime temperture al freddo dell'esterno o ti scottavi al sole cocente dell'estate.

Gli effetti sul fisico erano devastanti, avevi delle visioni come se ti avessero iniettato allucinogeni ancora da scoprire. Il sudore si cristallizzava, vedevi uscire il fumo dal tuo giubbino. Uno strano odore di chiuso, cipolla e limone avvizzito colpiva il tuo odorato e non sapevi se proveniva da te o dall'esterno.

Sono passati tanti anni e qualche volta mi è capitato di riprendere quei treni, stavolta da Casoria perchè da sposato mi sono trasferito, in peggio,in questo girone dell'Inferno della provincia di Napoli. 

Nulla è cambiato!

I treni sono sempre in ritardo, la folla è la stessa, gli effetti di galleggiamento, schiacciamento  e soffocamento gli stessi. Il riscaldamento a palla in inverno e i condizionatori spenti in Estate.

L'eredità di Ferrovie dello Stato passata integralmente a Trenitalia che forse starà rispettando le ultime volontà del predecessore!

Continua a leggere

Dagli altri blog


blog comments powered by Disqus