mercoledì 14 settembre 2022

Vita da divorziato - La solitudine

Dopo che hai realizzato che la crisi relazionale è insanabile, resti solo.

Tristezza


Io sono rimasto a casa con i miei figli e seppure non abbia dovuto cambiare abitudini il dolore che ho dovuto provare è stato intenso e la sensazione di vuoto devastante.

I primi giorni passano senza grossi scossoni, la novità dell'abbandono è recente e sono gli altri i sentimenti che pervadono il tuo cuore.


Sei arrabbiato, rancoroso, addolorato.

 Questi stati d'animo si traducono in sintomi fisici ben definibili. Avevo perennemente , nelle gambe la sensazione di essere percoso da una corrente elettrica. Lo stomaco in subbuglio, il cuore che batteva all'impazzata, la pressione sanguigna ballerina.

Alla fine le emozioni non sono altro che uno stato fisico e quelle sensazioni, vi posso assicurare, che sono state tremende.

Mi rivolsi al medico che mi mandò dallo psicologo e dallo psichiatra. Nemmeno loro avevano la ricetta magica. 

Psicologi e psichiatri

Gli psicologi imparano il refrain dell'Accettazione, del "lasciala andare", del "non forzare nessuno". Gli psichiatri si preoccupano che tu non la prenda troppo male compiendo qualche insana sciocchezza. Antidepressivi e gocce per dormire, perché per loro è essenziale il fatto che devi dormire.

I colloqui dallo psicologo sono andati avanti per un pò. Alla fine mi ritrovavo  a raccontare tutto quanto era capitato negli ultimi tre mesi e lui si affannava a dirmi di non nutrire speranze di riconciliazione, che la storia era finita, che non dovevo voltarmi indietro, ma andare avanti.

Me ne uscivo dallo studio dello psicologo, abbastanza convinto , ma poi dopo poche ore il mio giudizio cambiava e le sue parole mi sembravno scontate, senza senso e mi ritrovavo anche a rimpiangere i soldi della parcella.

I farmaci non li ho presi. Troppa paura dopo aver letto le avvertenze del bugiardino e le possibili interazioni con i farmaci per il cuore.

La tempesta emozionale prosegue per tanto tempo, ma il dato vero quello con cui fare i conti fin da subito è il realizzare che sei da solo e una nuova vita che non volevi vivere si presenta davanti.

La solitudine

La solitudine è una strana creatura. Per certi versi ti affascina, ti blandisce, ti fa credere di essere tua amica
D'improvviso non hai più regole di convivenza, non devi accontentare nessuno, non hai obblighi nè doveri. Ti crogioli e ti fai coccolare dalla solitudine, ma comprendi ben presto che è un veleno pericoloso. 

La solitudine ti invita a lasciarti andare, ti indica di mangiare schifezze, vuole che bevi birra e che assaggi i liquori in credenza, preferisce il divano a una sana camminata.

La solitudine diventa un terribile carceriere che vuole mortificare il tuo fisico in nome di una libertà conquistata.

Può essere dolce la solitudine, ma anche diventare amarissima e crudele.

Non mi sono fatto avviluppare dai suoi tentacoli, ho preso quanto di buono mi offriva e rigettato, dopo qualche debolezza il male che mi voleva proporre.

Metaforicamente la solitudine è il serpente che ti prospetta una vita fatta di libertà, piaceri, godurie, ma che ti vuole in suo completo potere e se ti ottiene ti distrugge.

Essre soli dopo un divorzio non nè bello, nè brutto. Si tratta di riabituare il tuo corpo, la tua mente e il tuo spirito a una nuova condizione e i primi tempi sono duri, durissimi.


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