mercoledì 8 gennaio 2020

La sofferenza concime della felicità

La sofferenza concime della felicità


Fiore della felicità


Molti di noi hanno attraversato periodi della vita in cui la vita sembra accanirsi contro.

Lutti, separazioni, malattie, l'elenco delle sofferenze è lungo e vario.

Molto spesso ci sono delle incredibili coincidenze per cui questi eventi si presentano tutti in una volta provocando una vera e propria esplosione emotiva dentro di noi.

Quando la vita ti presenta questo conto diventa difficile proseguire. Le forze si esauriscono, la vita stessa perde significato. Il dolore e la sofferenza pervadono interamente il tuo corpo e la tua anima.

Le persone intorno a te ti invitano a reagire a provare a guardare avanti, ma le parole lasciano il tempo che trovano. Sei solo con la tua sofferenza, il tuo dolore, la tua tristezza infinita.

Un'altro degli slogan che ascolti dai consiglieri e dagli amici è che il tempo guarirà tutte le ferite.

Il tempo!

Quando sei triste e addolorato il tempo rallenta fino quasi a fermarsi, le prospettive diventano buie, il futuro perde significato.

Che fai allora? 

  • Ti chiudi in te stesso

Una delle reazioni più comuni è proprio questa. Cerchi di crearti una corazza che possa difenderti dai colpi del destino. Il tuo fisico si predispone in questo senso. La tua postura si piega, il tuo volto si affila. Le tue reazioni sono lente.
Spesso dormi o almeno cerchi di dormire per far trascorrere il tempo, per costringere il fisico a non subire gli attacchi delle emozioni.
Tutto ciò accade soprattutto di sera. Durante il periodo delle feste poi vorresti andare in letrago per non pensare, per non soffrire più.


  • Ti sfoghi con tutti

In pratica diventi come il personaggio di Lello Arena nel film "Scusate il ritardo". Parli con tutti delle tue disavventure, del tuo amore perduto, del tuo lutto, del tuo licenziamento. Gli amici ti sono vicini, ti ascoltano per un pò poi cominciano ad evitarti. Non ci sono più argomenti di discussioni con te:parli sempre della stessa cosa. Sei ripetitivo fino alla noia, fino allo sfinimento fisico delle persone che ti stanno accanto. Questo rimuginio per un pò ti fa stare bene, ti dà l'impressione di sfogarti. In realtà non ti fornisce soluzioni, ma ti fa restare all'interno del tuo pèroblema senza che nessun passo avanti venga fatto.

  • Cerchi rimedi

Il primo rimedio quello per eccellenza è lo psicoterapeuta. Il consiglio degli amici è "Fatti aiutare". All'inizio lo eviti, sei sicuro che tu possa farcela da solo poi cedi sotto i colpi incessanti del tuo stato d'animo. Ed ecco che ti trovi di fronte quest'uomo o questa donna che dovrebbe rappresentare la soluzione ai tuoi problemi. Sei scettico, pensi come può una persona senza strumenti medici farti dimentiocare la tua amata o farti trovare un posto di lavoro?
Parl, parli, parli e spendi anche parecchi soldi. Gli appuntamenti si susseguono settimana dopo settimana. Le tue finanze si prosciugano. Pensi di stare meglio in alcuni giorni, in altri stai da schifo. Provi a chiamare il tuo guru che spesso non ti risponde. I rimedi sono i classici. Respira, passegia, riprendi in mano la tua vita. Fiducia, autostima, la vita non finisce, la vita vale la pena essere vissuta. Le senti tutte, ma non è che sei convinto più di tanto

La sofferenza è il concime della felicità.


Questa è la frase che mi ronza in testa stamattina.Una cara amica me l'ha scritta su Whatsapp. Ho preso queste poche parole e ho cominciato a scrivere questo post. Senza un perchè, senza un motivo apparente che non sia forse quello di sfogarmi.

La sofferenza concime della felicità


Boh! Non lo so credo che un fondo di verità ci sia nel senso che nel momento in cui per qualsiasi ragione, per qualsiasi evento che ntervenga nella tua vita che faccia solamente interrompere il flusso del dolore e della tristezza, ebbene l'impressione che ne trarrai sarà di quella di vera felicità

La felicità in fondo è proprio questo. L'intervallo tra due sofferenze.

Se guardo alla mia vita attuale ho accumulato così tanto concime da poter eliminare la desertificazione nel Sahara.


La sofferenza concime della felicità


Oggi è proprio una giornata no, una di quelle dove la nostalgia dei tempi che furono mi ha preso dal profondo del cuore e mi soffoca l'anima.
Il respiro è corto, la sofferenza si trasforma in un fatto fisico. Una strana corrente attraversa tutto il mio corpo. Il cuore batte in maniera strana. Una volta lo senti alla gola, un'altra nella testa. Pum, pum un tamburo incessante, una grancassa che suona una nenia ininterotta all'interno di te stesso.
Passerà! Deve passare, ma quanto è difficile e come è lento questo trascorrere del tempo.

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