giovedì 4 dicembre 2025

Maledetti regali di Natale

L'incubo dei regali di Natale


Signore e signori, benvenuti allo spettacolo più crudele dell’anno:

il Natale.
Quella bellissima festa in cui tutti fingono di essere più buoni… mentre ti giudicano per il regalo che fai.

Perché sì, a Natale il regalo non è un pensiero.
È un test di sopravvivenza sociale.
Una roulette russa con la carta regalo.


La ricerca del regalo perfetto

Ogni anno mi dico:
“Quest’anno niente ansia, niente stress.”
Poi entro in un negozio e scopro che le alternative sono:

  1. cose che costano come un rene,

  2. cose talmente brutte che non le vorrebbe nemmeno il gatto,

  3. cose perfette… finite.

Il Natale è l’unico periodo dell’anno in cui guardi un oggetto, non sai cosa sia, ma pensi:
“Questo… ha la forma generica di un regalo. Va bene.”


La psicologia del dono

Il problema non è cosa regali.
Il problema è come verrà interpretato.

Regalo utile?
“Ah, quindi sono disorganizzato?”

Regalo inutile?
“Ah, quindi sono scemo?”

Regalo costoso?
“Mi stai comprando?”

Regalo economico?
“Mi stai valutando a peso?”

Il Natale è l’unica festa dove anche regalare qualcosa può essere un’offesa.


La gioia di scartare

La vera recita, comunque, è il momento dello scarto:

– Occhi che guardano il pacchetto.
– Sorriso che si allarga.
– Mano che trema.
– Carta che vola.

E poi il momento della verità:
lo sguardo.
Quello sguardo che dice tutto:

“Ma che schifo è?”
tradotto in:
“Grazie, davvero gentilissimo, era proprio quello che… NON MI ASPETTAVO.”

A Natale tutti diventiamo attori.
Meryl Streep, scansati proprio.


La categoria più temuta: gli scambi di regali

Poi ci sono loro:
quelli che riciclano i regali.
Gente che vive in un eterno contrabbando di candele, sciarpe e portachiavi a forma di renna.

Sono gli eroi non celebrati delle feste.
Zero sprechi.
Zero budget.
Zero impegno.

Un giorno scopriremo che tutto il pianeta si sta passando la stessa candela dal 1998.


La follia dei centri commerciali

A dicembre i centri commerciali diventano un documentario di National Geographic:

– branchi di umani disorientati,
– rituali di accoppiamento con la commessa del reparto profumi,
– lotte territoriali per l’ultimo oggetto in saldo.

Attenzione alla specie più aggressiva:
quella che vuole “solo dare un’occhiata”.
Non comprano mai nulla, ma bloccano ogni passaggio come se fossero barriere architettoniche viventi.


E alla fine… si compra qualcosa

Alla fine cedi.
Comprendi che il regalo perfetto non esiste.
Esiste quello che ti fa uscire vivo dal Natale senza rovinare relazioni, amicizie e pranzi di famiglia.

Lo impacchetti, ti siedi, sospiri.
Hai finito.
Hai vinto.

…finché non ti ricordi che ci sono ancora tre regali da fare.


Conclusione

Il Natale è così:
una corsa folle fatta di stress, ricatti emotivi, sorrisi finti e pacchetti storti.

E noi?
Continuiamo a farcela piacere.
Ogni. Singolo. Anno.

Forse è questo il miracolo natalizio:
la nostra capacità di sopravvivere a tutto questo senza scappare ai Caraibi.

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