La frase è attribuita a Sallustio, anche se non è certo che sia sua.
Un'altra tesi è che il famoso aforisma sia opera di Appio Claudio il Cieco, censore nel 310 a.C. e successivamente console nel 307 e 296.
Massima che ebbe grande risonanza nel periodo dell'Illuminismo.
Oggi è attuale questa massima?
Siamo veramente noi a decidere del nostro destino oppure lo affidiamo agli altri?
Nel corso della mia vita ho oscillato tra l'essere convinto di questa tesi e l'altra, diametralmente opposta sul tipo :"il Fato governa ogni cosa".
Oggi ho assunto una bella posizione di mezzo. Sono convinto che siamo noi a determinare il corso degli eventi con le nostre azioni, ma allo stesso tempo le cose non avengono per caso.
Lo so sembra un paradosso da compromesso politico, ma è quello che penso.
L'equazione della vita
La vita per me, oggi che sono alla soglia dei 60 anni, è un susseguirsi di avvenimenti alcuni casuali, altri determinati da fattori esterni, altri ancora di cui sono io l'artefice.
E' la combinazione di questi tre elementi che determina il nostro destino.
Gli uomini sono nella situazione, da un lato di essere deterministici riguardo il loro futuro, dall'altro in balia di eventi incontrollabili.
Per fare un esempio. Potre seguire un regime dietetico perfetto, fare regolarmente attività fisica, assumere vitamine, tenere sotto controllo parametri vitali come la pressione e sottoporvi a check up periodici. Malgrado ciò potrebbe venirvi un infarto, un ictus o un'altra malattia perché essa è contenuta nel nostro patrimonio genetico o per altri fattori conosciuti.
Ecco che l'equazione si compone di tutti gli elementi.
- Le mie azioni che sono quelle di curare il fisico
- La predisposizione genetica che non controllo
- Fattori casuali
Di questi tre elementi che compongono l'equazione della vita, io posso controllarne solo uno.
E', quindi il 33 per cento del mio destino che è sotto la mia gestione. Non è poco, ma i due terzi non possono essere controllati ed è la parte preponderante.
E', quindi il 33 per cento del mio destino che è sotto la mia gestione. Non è poco, ma i due terzi non possono essere controllati ed è la parte preponderante.
Mi voglio concentrare su questi due terzi perché è qui che le cose si fanno interessanti.
Questa parte indeterminata del nostro destino è priva di ogni logica? E' un sistema random che ci colpisce in bene o in male?
Nulla avviene per caso
Sono giunto alla conclusione che nulla avviene per caso e che i due terzi delle cose che regolano la nostra vita appartengono a qualcosa di sconosciuto. Posso chiamarlo Fato, Grande Architetto, Dio, ma la sostanza non cambia.
La domanda successiva è quella più profonda.
Possiamo incidere sui due terzi del nostro destino?
Per come l'ho raccontata no, ma mi sforzo di pensare che ci sia un modo per influenzare le due incognite dell'equazione della vita.
La mia tesi, del tutto personale, è che un terzo siamo noi e la nostra anima e che i due terzi siano l'anima universale.
Influenzare questa anima universale si può solo attraverso le opere che siano di vantaggio agli altri esseri viventi uomini, animali e piante.
Essere gentili, amorevoli, adattarsi agli altri, comprenderli e aiutarli questo per me il segreto per forzare il nostro destino e per renderlo migliore
La mia tesi, del tutto personale, è che un terzo siamo noi e la nostra anima e che i due terzi siano l'anima universale.
Influenzare questa anima universale si può solo attraverso le opere che siano di vantaggio agli altri esseri viventi uomini, animali e piante.
Essere gentili, amorevoli, adattarsi agli altri, comprenderli e aiutarli questo per me il segreto per forzare il nostro destino e per renderlo migliore
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